‘Non lasciamoli soli’ – Continua il progetto per la teledialisi a Lecco

 

ASST, Rotary, ANED e altre Istituzioni del territorio donano 42.000 euro per la realizzazione del progetto di teledialisi “Non lasciamoli soli

 La prima iniziativa in Italia per l’utilizzo di postazioni periferiche di diagnosi remota
presso i Centri di Assistenza Limitata (CAL) territoriali

Lecco, 13 febbraio 2020. È attivo dal 30 gennaio 2020, presso l’Unità Operativa Complessa di Nefrologia e Dialisi dell’ASST di Lecco, il progetto altamente innovativo di teledialisi “Non lasciamoli soli” che ha l’obiettivo di rendere più agevole e facile la comunicazione con i pazienti dializzati, presi in carico nei Centri di Assistenza Limitata (CAL) di Bellano, Merate e Oggiono e al domicilio del paziente, con i nefrologi aziendali.

L’iniziativa d’avanguardia si è resa possibile grazie ai generosi contributi del Rotary Club Lecco (promotore del progetto, con il supporto del Distretto Rotary 2042 e dei Rotary Club Gruppo Adda: Colico, Lecco Le Grigne, Lecco Manzoni, Sondrio, Bormio Contea  e dei Rotary Club di Seregno-Desio-Carate e del Rotary Club di Merate), della Fondazione Comunitaria del Lecchese, della Fondazione Fratelli Frassoni e dell’ANED – Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto che, insieme attraverso una donazione del valore di 42.000 euro, hanno dotato l’Unità Operativa del sistema di teledialisi TESI eViSuS composto da una stazione centrale di controllo e da tre stazioni remote (StRe – TOTEM).

“La teledialisi, come tutta la telemedicina – dichiara Paolo Favini, Direttore Generale dell’ASST di Lecco – è un servizio estremamente innovativo che sicuramente avrà un ampio impiego nel prossimo futuro anche per l’evoluzione continua della sua tecnologia. Siamo orgogliosi di poter affermare che la nostra Nefrologia e Dialisi è l’unica struttura in tutta Italia a garantire questo servizio d’avanguardia ai pazienti presi in carico presso i Centri di Assistenza Limitati (CAL) territoriali. Auspico che in un prossimo futuro tali dotazioni possano essere estese a casa dei pazienti”.

Il progetto ha previsto l’installazione di una centrale di controllo presso la Dialisi di Lecco e la presenza di tre postazioni periferiche (totem) presso i tre Centri di Assistenza Limitata del territorio che permettono, a tutti i pazienti in trattamento dialitico presso i CAL di Bellano, Merate e Oggiono, di interfacciarsi direttamente con i nefrologi dell’Ospedale “Alessandro Manzoni”.

Un sistema flessibile che prevede, quando necessario, il facile trasferimento delle postazioni periferiche presso le abitazioni dei pazienti che iniziano, in autogestione al domicilio, il trattamento dialitico peritoneale.

Il contatto con i clinici ospedalieri, attraverso questo nuovo sistema di telemedicina, li aiuterà a superare le inevitabili incertezze e ansie che scaturiscono dalla gestione del trattamento in autonomia.

La teledialisi a domicilio potrà essere un servizio soltanto temporaneo e di supporto per il paziente e per il suo caregiver, a completamento dell’addestramento che verrà svolto presso il Centro Dialisi di riferimento prima del suo invio presso l’abitazione; un servizio permanente nei casi in cui i pazienti risultino particolarmente fragili e con barriere psico-fisiche ostative al loro trattamento.

Per il progressivo invecchiamento della popolazione, compresa quella dialitica, e per l’aumento delle patologie multiple di cui sono affetti i pazienti dializzati – spiega Vincenzo La Milia, Direttore della Nefrologia e Dialisi dell’ASST di Lecco – è necessario un approccio medico-infermieristico sempre più complesso e spesso più frequente. Mentre queste valutazioni cliniche e di laboratorio, sono facilmente effettuabili nei pazienti in trattamento dialitico direttamente svolto presso il Centro principale, queste valutazioni sono molto meno frequenti nei pazienti in trattamento nei CAL, dove non è presente costantemente il medico, e al domicilio”.

Il moderno servizio di teledialisi – continua La Miliasarà un vero beneficio per tutti i pazienti e i loro familiari che, con questa evoluta tecnologia, si sentiranno maggiormente presi in cura, così come suggerito da tutte le Linee Guida e le normative sui pazienti con patologie croniche”.

“Il Rotary – asserisce Paolo Vanini, Presidente del Rotary Club Lecco – da sempre concentra i propri sforzi a favore di opere umanitarie e sociali a livello locale e internazionale. Uno dei nostri scopi è di contribuire a trovare modi per migliorare la qualità della vita delle persone in seno alla comunità in cui vive e ad agire a beneficio del pubblico interesse. Il progetto “Non lasciamoli soli”, iniziato sotto la guida del Dottor Paolo Tricomi, due anni fa, e ora portato a compimento grazie anche al supporto dei tanti enti che hanno creduto e aderito alla nostra iniziativa, rientra pienamente nello spirito rotariano di servizio alla comunità. Le attrezzature che vengono donate all’ASST di Lecco avvicineranno ulteriormente il paziente al medico, permettendo videocomunicazioni da remoto con lo scopo di seguire il paziente anche fuori dall’ospedale, aiutandolo ad affrontare più serenamente le proprie cure”.

“Da sempre il lavoro dei delegati ANED di Lecco, e in particolare di Antonia Sala, che si è occupata del progetto “Non lasciamoli soli” fin dai primi passi, costituisce un contributo prezioso per ANED anche a livello nazionale – sottolinea Giuseppe Vanacore, Presidente dell’ Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto – In Italia vi sono molti fermenti innovativi e siamo lieti di aver potuto dare un contributo a questo importante progetto, che allarga la frontiera della nefrologia e accresce una capacità di cura diretta del paziente, raggiungendolo anche fino al suo domicilio. Siamo sicuri che il futuro della teledialisi sia quello di estendersi sempre di più e, come Associazione di pazienti, non può che darci speranza per un miglioramento della qualità della vita dei malati”

UNITÀ OPERATIVA COMPLESSA DI NEFROLOGIA E DIALISI

L’U.O.C. di Nefrologia e Dialisi dell’ASST di Lecco, diretta da Vincenzo La Milia dallo scorso aprile 2019, è composta da una degenza con 25 posti letto, da un Day-Hospital, dagli Ambulatori di Nefrologia e Dialisi, da un Centro Dialisi all’interno dell’Ospedale “Alessandro Manzoni” di Lecco (Sale di emodialisi con 32 postazioni dialitiche e Dialisi peritoneale) e da tre Centri dialisi ad Assistenza Limitata (CAL) distribuiti nel territorio di Bellano, Merate e Oggiono.

Fanno parte della Nefrologia e Dialisi, oltre al Direttore, 13 Medici specialisti in Nefrologia, 4 coordinatrici e circa 80 fra infermieri professionali e personale ausiliario.

Nel reparto di degenza vengono trattate le patologie acute nefrologiche e le complicanze acute dei pazienti cronici nefropatici. L’Unità Operativa effettua, in piena autonomia, attività chirurgica per l’allestimento dell’accesso vascolare per emodialisi (fistole artero-venose, protesi artero-venose e cateteri vascolari centrali per emodialisi sia temporanei che permanenti) e di posizionamento del catetere peritoneale; inoltre viene effettuata l’agobiopsia renale eco-guidata per la diagnosi delle glomerulonefriti acute primitive e secondarie. Vengono inoltre trattate anche patologie rare che necessitano di farmaci innovativi quali l’eculizimab ed il rituximab.

L’attività ambulatoriale, oltre a quella dialitica, viene erogata grazie all’esistenza di Ambulatori di 1° e 2° livello che coprono l’ampia gamma delle patologie nefrologiche nei vari stadi della malattia stessa.

Nel 2019 l’attività della Struttura è stata di oltre 700 ricoveri e 86.000 prestazioni ambulatoriali, di cui circa 30.000 trattamenti dialitici.

Attualmente vengono trattati oltre 250 pazienti in dialisi: circa 120 presso il Centro dell’Ospedale lecchese e i restanti 130 sono presi in carico dagli specialisti presenti presso i tre CAL o al domicilio (dialisi peritoneale).

La Nefrologia e Dialisi dell’ASST di Lecco fa parte della Rete delle Malattie Rare ed ha fatto richiesta di entrare a far parte della Rete Europea delle Malattie rare viste le numerose patologie trattate. È Centro di riferimento per altre Aziende ospedaliere, regionali e extraregionali, per l’allestimento degli accessi vascolari e per la dialisi peritoneale.

A livello nazionale, è bene ricordare, che sono circa 54.000 i pazienti in trattamento dialitico.

ASST Lecco

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