Dialisi vacanza in Italia e all’estero

IN ITALIA 

Spostarsi dalla propria residenza se si è dializzati richiede molta buona volontà e un pizzico di fortuna, per riuscire a trovare un posto dialisi proprio dove e nel periodo che si vorrebbe.
Raccomandiamo di prenotare per tempo, inviando una domanda – per iscritto o via fax – con allegato una scheda dialisi rilasciata dal vostro centro. E’ indispensabile che sia indicato positività o negatività per l’epatite B e C, il tipo di dialisi, il ritmo e le ore di dialisi, se ci sono particolari esigenze particolari di filtri o altro. In alternativa, molti ospedali offrono sul proprio sito delle pagine apposite per richiedere la prestazione dialitica temporanea, dove andrà caricata tutta la documentazione richiesta.
Se trovate posto solo in struttura privata informarsi se è “accreditata” dal SSN,  in caso contrario è indispensabile farsi inviare un preventivo del costo su carta intestata da portare alla vostra ASL per ottenere, per iscritto, l’autorizzazione alla forma “indiretta” con l’indicazione della misura del rimborso che vi verrà riconosciuto. Altrettanto è indispensabile per accedere ai Centri Dialisi pubblici che offrono il trattamento dialitico solo in attività “libero-professionale”.
Dal 2002 la legge non prevede più l’accesso alle prestazioni sanitarie in “indiretta” per servizi nel settore dell’assistenza a lunga durata: è quindi solo una facoltà (e non un obbligo) da parte delle ASL di prevedere un rimborso delle spese sostenute in strutture private. Da parte di alcune regioni viene richiesta anche una dichiarazione da parte dell’Ospedale più vicino che non ha possibilità di accogliervi.
Solo in possesso di autorizzazione preventiva è possibile un rimborso di parte della somma spesa (in molte regioni è pari all’80% della tariffa fissata a livello nazionale) a presentazione di regolare fattura quietanzata.

TEMPORANEA DIMORA FUORI DALLA PROPRIA RESIDENZA

La Conferenza Stato-Regioni ha siglato un accordo per normare l’iscrizione temporanea negli elenchi dei medici di medicina generale della Asl diversa da quella di residenza.
Per l’accordo dell’8 maggio 2003, le ASL provvedono all’iscrizione, in apposito elenco, dei cittadini non iscritti negli elenchi anagrafici, che vi dimorino abitualmente per periodi superiori a tre mesi, per motivi attinenti all’attività di lavoro, per motivi di studio o di salute.
L’iscrizione ha scadenza annuale ed è rinnovabile. L’iscrizione temporanea dà diritto a scegliere il medico di famiglia ed a ricevere tutte le prestazioni sanitarie incluse nei LEA (livelli essenziali di assistenza).

NEI PAESI DELLA CEE

Per le normative che regolano la libera circolazione dei cittadini all’interno della Comunità Europea ed in particolare il diritto all’assistenza sanitaria, un cittadino italiano può usufruire di assistenza sanitaria diretta nei Paesi con i quali l’Italia ha sottoscritto degli accordi, ovvero tutti i paesi dell’Unione Europea, l’Islanda, la Norvegia, il Liechtenstein, la Svizzera, la Croazia, il Principato di Monaco e la Repubblica di San Marino, ottenendo la medesima assistenza e prestazione.

Per accedere all’assistenza sanitaria diretta devi ottenere un documento emesso dalla tua ASL di appartenenza, che autorizzi la struttura estera nella quale ti stai recando a fornirti le cure di cui hai bisogno.

In questo modo, non dovrai sostenere costi o spese ingenti, ma solo il corrispettivo del ticket previsto dal servizio sanitario nazionale locale. Va da sé che restino a tuo carico le spese di viaggio, anche se in alcuni casi è possibile richiedere un rimborso.

In via generale è buona norma, se si è in possesso del riconoscimento della qualifica di invalido, magari con connotazione di gravità ex legge 104/92, portare con sé una copia autenticata (in Comune) e far apporre sui modelli E/111 o E/112, al momento del rilascio da parte della ASL, la nota che si è riconosciuti invalidi in condizione di gravità.
Nel caso in cui il soggiorno all’estero fosse di durata inferiore ai 3 mesi, per effettuare la dialisi in regime ambulatoriale, è sufficiente presentare la propria Tessera Sanitaria (o tessera TEAM), indicante il codice fiscale.
Nel caso in cui il soggiorno fosse, invece, di un tempo uguale o superiore ai 3 mesi, bisognerà richiedere alla ASL di residenza – che normalmente lo rilascia immediatamente – il modello E/112s1, che in virtù di una convenzione bilaterale, è valido anche per la Svizzera.

Prima di partire per l’estero ricordarsi che bisogna:

  • prenotare per iscritto inviando relazione clinica e, se appena è possibile, portarne con sé una recente, tradotta in inglese;
  • prenotando farsi chiarire bene se la struttura è convenzionata con il locale Servizio Sanitario (anche all’estero esistono centri privati) e se le prestazioni saranno completamente coperte dai moduli internazionali;
  • chiedere espressamente se forniscono i medicinali che normalmente fate durante o a fine dialisi (in molti Paesi i centri non forniscono Eritropoietina);
  • non partire mai senza il modulo di riferimento compilato, e consegnarlo all’arrivo, all’accettazione del Centro estero;
  • portare con sé la tessera sanitaria e il tesserino dell’esenzione ticket;
  • e non dimenticate a casa la terapia consueta: non sempre è possibile trovare i vostri farmaci in Paesi esteri (soprattutto in caso di Paesi extra-UE) e avranno nomi commerciali differenti.

NEI PAESI EXTRA COMUNITÀ EUROPEA

Per qualche Paese esistono convenzioni bilaterali (per es. Australia, Argentina, Slovenia solo per lavoratori del comparto privato) per cui in ogni caso è opportuno chiedere informazioni alla propria ASL (che per i Paesi convenzionati vi darà l’apposito modello) o all’Assessorato Regionale Sanità.
Potete reperire informazioni generiche anche sul sito: https://www.salute.gov.it/portale/home.html cliccando sulla voce “Temi” e poi si “Sanità Internazionale“. Inoltre, per avere indirizzi su centri dialisi potete contattare l’Addetto ai Problemi Sanitari dell’Ambasciata in Italia del Paese estero.
Dove non esistono convenzioni è assolutamente indispensabile, prima di partire, chiedere e ottenere l’autorizzazione preventiva dalla ASL di appartenenza e, per non avere brutte sorprese, farsi rilasciare un preventivo scritto della tariffa che vi sarà richiesta  per lo specifico tipo di trattamento che avete bisogno (quindi dopo che avrete inviato una relazione, in inglese, del vostro centro) e avere assicurazioni sulla misura del rimborso da parte della ASL.

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