Eseguito a Bologna il primo trapianto italiano di cuore vivo e battente

Al Policlinico Sant’Orsola di Bologna, lo scorso 30 agosto, è stato eseguito su un uomo di 65 anni un trapianto di cuore ancora battente, prelevato da donatore con il sistema OCS (Organ Care System) Heart, conosciuto come “il cuore in una scatola”.

Si tratta di una delle più recenti tecnologie nel campo dei trapianti che consiste in un dispositivo innovativo in grado di conservare il cuore vivo e battente prima e durante il trapianto.
L’OCS Heart garantisce la contrattilità e la pulsatilità del cuore del donatore attraverso l’infusione continua di sangue caldo e ossigenato; è monitorabile per tutto il tempo necessario per il trasporto e il reimpianto, ed è in grado di valutare lo stato di salute dell’organo così da interrompere il trapianto in caso di intervento negativo. Questo consente sia di trapiantare in sicurezza anche il cuore di un donatore più anziano, sia di reggere un intervento di lunga durata.

In Italia tale tecnologia era stata usata finora solo dall’Azienda Ospedaliera S. Maria della Misericordia di Udine, dall’Ospedale di Padova e dal Niguarda di Milano, ma mai per un trapianto di cuore.
Si tratta, quindi, del primo trapianto di cuore battente in Italia, nonché del primo tentativo di utilizzo della tecnologia OCS in Emilia-Romagna.

Il paziente che ha ricevuto “il cuore in una scatola” era assistito da due anni con un dispositivo ventricolare. Oggi sta bene ed è stato dimesso dalla terapia intensiva.
A eseguire l’intervento l’équipe del Professor Davide Pacini, Direttore della Scuola di Specializzazione di Cardiochirurgia. «Questa nuova tecnologia consente alla Cardiochirurgia di eguagliare gli standard dei più prestigiosi centri di trapianto cardiaco europei e statunitensi», dichiara il Prof. Pacini.

Commenta così Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna: «Un ringraziamento va alla Fondazione Sant’Orsola e a chi ha contribuito all’acquisto del sistema OCS-Heart, a dimostrazione del senso di comunità che contraddistingue i nostri territori. La strada, per la sanità pubblica, è quella di continuare a guardare avanti, alle innovazioni che salvano le vite, proprio come in questo caso. Come Regione continuiamo a investire in tecnologia, assicurando al sistema sanitario le condizioni per rispondere in maniera sempre più efficace alle nuove sfide che ogni giorno si presentano».

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