Il Ministro Lorenzin e le associazioni fanno il punto su campagna epatite C

Roma, 15 feb. (askanews) – La ministra della Salute Beatrice Lorenzin e le associazioni promotrici hanno fatto il punto sulla campagna di sensibilizzazione contro l’epatite C intitolata “Senza la C”, in un incontro-convegno che si è svolto a Roma all’Auditorium del ministero della Salute

L’iniziativa è stata promossa per la prima volta da sei associazioni nazionali di pazienti – Aned onlus (Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto), Epac onlus (Pazienti con epatite e malattie del fegato), Fedemo (Federazione delle Associazioni Emofilici), L’isola di Arran (Associazione impegnata nella lotta al disagio e all’emarginazione sociale legate al mondo della droga), Nadir onlus (Pazienti con Hiv) e Plus onlus (Persone LGBT Sieropositive) – unite dall’obiettivo comune di fare informazione sulle implicazioni derivanti dal contagio e di sensibilizzare l’opinione pubblica sui comportamenti da adottare per conoscere e prevenire la malattia.

Per la campagna, realizzata con il contributo non condizionato della multinazionale farmaceutica Abbvie, è stato creato il sito www.senzalac.it e sono state distribuite brochures informative nelle farmacie italiane e in oltre 3.000 punti di aggregazione tra i quali i centri di infettivologia, i SerD, servizi per le dipendenze delle Asl, le sedi nazionali e locali delle associazioni e i locali gay.

“Un’iniziativa molto importante – ha affermato la ministra, che ha incontrato i presidenti delle associazioni impegnate nella campagna – le associazioni rappresentano e parlano con i malati e con le persone che ancora non sanno di esserlo. Il loro contributo è prezioso in quanto ci aiutano nella prevenzione di una malattia gravissima e molto diffusa per la quale abbiamo finalmente una cura, ma la prevenzione reciterà sempre un ruolo importantissimo per combatterla”.

Secondo Lorenzin, “siamo in una fase intermedia, perché abbiamo superato la soglia di cura dei pazienti che ci consente di abbattere in modo consistente il prezzo e quindi renderlo un farmaco ancora più utilizzabile in modo facile”.

La ministra si è augurata “che questo ci permetta di raddoppiare la platea delle persone prese in carico e delle persone in cura e di seguire quel progetto di radicamento che anche le associazioni vedono realizzabili in due-tre anni”.

“Le associazioni che rappresentiamo sono unite per un unico obiettivo – ha sottolineato Ivan Gardini, presidente dell’Associazione EpaC Onlus – oggi l’Epatite C si può curare, ma resta privilegio di alcuni. Nel 2015 circa 30mila pazienti sono stati messi in terapia con farmaci innovativi, ma non è abbastanza perché non raggiungono tutti causa numerose limitazioni di accesso. Partire dalla prevenzione è fondamentale, ma resta prioritaria la necessità di rendere sempre più accessibile a tutti un trattamento antivirale”.

Giuseppe Vanacore (Aned onlus) ha affermato: “Consideriamo questo appuntamento molto importante perché è l’occasione per sollecitare gli organi istituzionali a conclusione di una campagna di enorme rilevanza sui problemi che sono ancora aperti. E’ importante avere accesso ai farmaci innovativi, ma soprattutto che queste cure siano garantite a tutti: ci sono criteri di selezione troppo severi, siamo qui anche per sollecitare la ministra Lorenzin ad una loro pronta rivisitazione”.

Ettorino ROSSI (Fedemo) ha aggiunto: “Oggi si può guarire dall’epatite, tante vite possono essere salvate. Siamo tutti orientati verso un unico obiettivo, con la speranza di accesso sempre più facilitato ai farmaci. Un appello alla ministra affinchè faciliti tutti i percorsi capaci di garantire una cura accessibile e veloce”.

La Campagna ha beneficiato del patrocinio del ministero della Salute, di Fofi – Federazione Ordini Farmacisti Italiani, del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell’Università La Sapienza di Roma, di SIMGT – Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie, di SIMIT-Società Italiana di malattie Infettive e Tropicali e di VIM Farmaceutici.

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