Un viaggio in Vaticano per cercare nelle parole del Santo Padre quel conforto umano che non sempre il Servizio Sanitario Nazionale è in grado di garantire alle persone più fragili.
È con questo spirito che una delegazione di oltre 200 persone trapiantate e dializzate hanno raggiunto Roma sotto la guida di ANED, l’Associazione Nazionale emodializzati, dialisi e trapianto, per partecipare all’udienza pubblica del mercoledì in piazza San Pietro alla presenza di Papa Francesco.
Una giornata di fede e speranza per pazienti la cui vita quotidiana è regolata dalla convivenza con una malattia cronica fortemente invalidante e che, per contro, si trovano a fare i conti con una sanità pubblica sempre meno efficiente e attenta ai loro bisogni.
Sottolinea Giuseppe Vanacore, Presidente di ANED:
“Negli ultimi anni difendere e promuovere i diritti dei più fragili è diventato sempre più difficile. La progressiva scomposizione del Servizio Sanitario Nazionale, frammentato nelle diverse regioni italiane, ha determinato un peggioramento nelle condizioni delle prestazioni offerte alle persone trapiantate e dializzate. Dal trasporto sanitario verso i centri dialisi che deve essere a carico del SSN, alle terapie che devono essere garantite anche fuori dalla Regione di residenza, al problema della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Tutti temi che riguardano la dignità dell’individuo e in particolare dei più fragili e dunque sono affini alla sensibilità del Pontefice, che ringraziamo per aver ricordato come l’impegno quotidiano costituisca la strada per l’arricchimento di tutti.
Il viaggio in Vaticano è stata l’occasione per accendere un riflettore sull’importanza della prevenzione: secondo le stime, infatti, in Italia sono 5 milioni le persone a rischio di sviluppare una malattia renale terminale, se non diagnosticata e affrontata per tempo.”
Conclude il Presidente Vanacore:
“Il 2 ottobre ricorrerà la Giornata Nazionale del Dializzato. Un’occasione in più per diffondere i messaggi su prevenzione e ricerca che ANED promuove da 50 anni.”